Abbecedario di provincia: lettera G

da | Ago 14, 2020 | Abbecedario di provincia | 1 commento

Stavo sudando ogni mia colpa nella mia auto di pessima plastica giapponese quando chiesi a Padre Pio: “Se c’era una cosa buona in questo buco di culo di città era la gentilezza. Quando cazzo l’abbiamo smarrita?”.

Di seguito verranno elencati tre episodi ispirati a fatti realmente accaduti. Se avete di meglio da fare, tipo segnalare film/serie tv contenenti materiale non politicamente corretto, vi basta sapere che la gentilezza e’l’unico sentimento su cui punterei tutto quello che ho (la validità del concetto non è dipendente dalla mia condizione di giovane precario italiano). 

La gentilezza non esiste più (parte 1): Una discussione su Facebook su di un fatto cittadino di poco conto. Io, in maniera educata, espongo il mio pensiero. Un tizio – con evidenti problemi di alimentazione (posso aggiungere questo dettaglio oppure rischio una denuncia?) – replica al mio commento: “Stai zitto, tu stai dall’altra parte*, stupido”.

Non intendo aggiungere riflessioni sociologiche sull’eccessiva aggressività verbale che caratterizza i social, bensì vorrei concentrarmi su un “dettaglio”: perché abbiamo smarrito la gentilezza di accettare l’altrui pensiero? E non parlo di questioni riguardanti la politica internazionale o roba del genere, ma di cazzate, di quelle situazioni che in passato venivano affrontate dinanzi ad un bar, magari con bestemmie al sapore di birra, ma dopo qualche minuto amici come prima. Ora basta pippotti. Ognuno rifletta.

La gentilezza non esiste più (parte 2): Neanche più l’amore riesce a rinverdire gli antichi fasti della gentilezza. L’altro ieri, mentre stavo andando a comperare le cartine dai cinesi che costano di meno, ho inavvertitamente (su questo particolare non ne sono certo) ascoltato la discussione di una giovane coppia. Ad una certa lei fa: “Non sì buono manco a chiavare, ora portami a mangiare”**. E lui, con estrema dignità, la guarda e le chiede di scegliere tra due note catene di fast food (coppia di merda).

Perché tendiamo sempre di più ad offendere gli altri? Non sarebbe meglio urlare un bel “vaffanculo” come se fosse un gran film anni ’90 che racconta il momento critico di una coppia. E a te ragazzo: perche’ ci siamo abituati alla maleducazione? In amore va bene anche Salvini, ma non la maleducazione.

La gentilezza non esiste più (parte 3): Abbiamo smarrito la gentilezza. Me ne sono accorto quando Silvia Romano, dopo 18 mesi di prigionia in Kenya, ha fatto ritorno agli abbracci dei propri affetti. Il nostro Paese, immediatamente, si e’dilaniato tra chi festeggiava e chi disprezzava l’eventuale utilizzo dei soldi pagati per il riscatto della ragazza. Quest’ultima, sempre secondo una parte della popolazione, aveva commesso due errori: fare volontariato lontano dall’Italia e, successivamente, trovare fede e speranza nella religione islamica. Una ragazza sequestrata per 18 mesi nello stesso Paese dove aveva deciso di aiutare il prossimo, laddove spesso gli aiuti latitano, e che nel buio della paura e del dolore ha sentito di rivolgere le proprie preghiere ad un Dio, forse, diverso da quello che preghiamo in diretta su Canale 5. Tutto qua.

Ora sarebbe il momento della morale, ma io non sono nessuno. E poi il barista mi fa cenno, con un sorriso, che il caffe’ sta diventando sempre più freddo. Sento un sussulto nel cuore: se fossimo più gentili l’uno con l’altro sarebbe più difficile accettare la certezza della morte. Ma, ahimé, l’abbiamo smarrita.

*Tu stai dall’altra parte: Quando l’interlocutore ipotizza la tua appartenenza ad uno schieramento politico diverso dal suo.

**Non sì buono manco a chiavare: Quando vengono messe in discussioni le capacità sessuali.

Consiglio una canzone: Niccolò Fabi “Io sono l’altro”.

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1 commento

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