Ugo, Pasquale e…noi

da | Set 18, 2020 | Cinema off e pizza | 1 commento

Le urne chiamano. Per tutti noi – che a pochi giorni dal voto veniamo attanagliati dalla consapevolezza che le cose comunque vada andranno male – ci sono solo due fari illuminanti per non perdere la strada della speranza…

…e per questa settimana potrei terminare qui. Ma visto che il Megadirettore Galattico, Presidente del Consiglio dei Dieci Assenti, Duca Conte, Lup. Mann., Gran Ladr., Farabbutt multinaz. e Figlio di Putt. di Scarpesciuote (con quattro segretarie in topless, cartelle per le firme in pelle umana, elicottero personale e tre portaborse) ha bisogno di un film “politico”, ecco a voi una quasi novità disponibile anche su Sky. Come dichiarato la scorsa settimana nella mia “premessa” all’esordio in questo spazio, sarò ultra-sintetico nella speranza di stimolare fantasia e curiosità senza voti, inutili simposi e “virtuosismi”.

NOI

TITOLO ORIGINALE: Us

ANNO: 2019

DURATA: 116’

GENERE: thriller/horror

REGIA: Jordan Peele

SCENEGGIATURA: Jordan Peele

PRODUZIONE: Stati Uniti D’America

CAST PRINCIPALE: Lupita Nyong’o, Winston Duke, Shahadi Wright Joseph, Evan Alex, Elisabeth Moss

TRAMA (GIUSTO IL MINIMO SINDACALE)

Costa nord della California, la famiglia Wilson sta trascorrendo alcuni giorni in una località di villeggiatura vicino l’oceano. Adelaide (una fantastica Lupita Nyong’o) trent’anni prima era stata sulla stessa spiaggia subendo un forte trauma (tutto viene mostrato nei primi minuti del film). Tornati da una giornata in spiaggia con alcuni amici i Wilson scorgono sul vialetto della loro villa quattro individui con una tuta rossa che, immobili, si tengono per mano…

APPROFONDIMENTO E CURIOSITÀ (MENO DEL MINIMO SINDACALE)

Jordan Peele, regista e sceneggiatore che aveva esordito nel 2017 con l’interessantissimo Scappa – Get Out, si cimenta – come nel primo lungometraggio – con una storia che offre agli spettatori una serie di prospettive socio-politiche interessanti e attuali; a queste si aggiunge il twist finale che presenta quello che per me è il punto focale della questione: il consolidamento di uno status “comodo” che porta alla probabile corruzione di quelli che erano i primitivi principi conduttori di rivolta e dissenso di una classe sociale o di un singolo individuo.

Come sempre il Cinema di genere offre delle grandi opportunità per affrontare temi politici in una forma altra, salvaguardando ritmo e intrattenimento (ci sono molte buone scene sospese tra il grottesco e l’ironico). Us, seppur con qualche difetto, è un ottimo esempio di quanto appena scritto.

Alcuni personaggi del film indossano delle t-shirt dai seminali Black Flag (band hard-core punk).

Il film che forse non va considerato come un vero e proprio horror è disseminato, come dichiarato più volte dal regista, da tributi a classici del genere. A voi scoprire quali.

Il titolo originale Us è un evidente e volontario gioco di parole tra us/noi e US/United States.

Un consiglio: il 70% delle recensioni che ho letto contengono dei clamorosi spoiler. Fate vobis…

LINK, TRAILER E VIDEO (SE IL SINDACATO VUOLE)

VISIONI CONFINANTI E ALTERNATIVE (SENZA DIRLO AL SINDACATO)

Essi vivono (1988, John Carpenter), Todo Modo (1976, Elio Petri), The Mist (Frank Darabont), Le Mani sulla Città (1963, Francesco Rosi), A l’intérieur (2007, Alexandre Bustillo e Julien Maury). Quest’ultimo titolo è assolutamente vietato ai deboli di stomaco.

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