Non saremo più gli stessi! Ve la ricordate questa frase? Nei primi di marzo ce l’hanno ripetuta talmente tante volte che per settimane l’Italia si è trovata a riflettere e a discutere (soprattutto) su questa frase. Sembrerà strano ma il numero di chi era d’accordo era inversamente proporzionale ai giorni di quarantena a cui eravamo sottoposti.
Così più ci avvicinavamo alla fase 2 e più la platea che asseriva che saremmo ritornati gli stessi aumentava. I sacrifici, le limitazioni e tutto ciò a cui abbiamo rinunciato con il sopraggiungere dell’estate venivano di colpo spazzati. La fiducia in una nuova stagione e la sensazione che il peggio era ormai passato la facevano da padroni e gran parte degli italiani era davvero convinta che tutto sarebbe ritornato come prima e che tutti saremmo ritornati quelli di prima. Non avevamo fatto i conti con il sopraggiungere della stagione autunnale. Con gli ultimi caldi che ormai abbandonavano la nostre strade il virus ha ripreso vigore e ha riportato tutti a marzo con maggiori preoccupazioni e soprattutto ci ha fatto ripensare alla stessa frase di marzo “Niente sarà come prima!”.
Quelle poche parole sono ritornate alla mente e ci hanno riportato con i piedi per terra. Pensavamo che il peggio fosse passato e invece l’aumento dei contagi ci ha risvegliato violentemente; nuove limitazioni, nuovi sacrifici ci vengono imposti e così attendiamo ansiosamente i dpcm per carpire quali saranno le prossime limitazioni e i prossimi sacrifici a cui saremo sottoposti, consapevoli che in fondo niente sarà come prima. Per questo la tematica bisettimanale sarà dedicata alle mancanze!
Andrea Famiglietti
Antonio Lepore
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