C’è tempo per cambiare

da | Gen 4, 2021 | Editoriale | 0 commenti

Gran parte di queste strane e particolari festività sono passate, la totalità di esse accenna a concludersi e come spesso accade in questi giorni natalizi siamo stati attraversati da una moltitudine di emozioni.

Posti ai vertici di una nostra personale altalena le emozioni che si sono susseguite sono state davvero tantissime.

Sicuramente due sono state le sensazioni che ci hanno investito in questi giorni. Impossibile farsi trasportare da quella più recente: il 25 dicembre abbiamo visto, tra una portata e l’altra, un furgone di surgelati intento a percorrere lo stivale in direzione Roma. Scortato dalle forze dell’ordine ha portato fino alla capitale le prime dosi del vaccino. Un trasporto più simbolico che altro, fondamentale a ricucire nell’immaginario simbolico collettivo quell’idea, occidentale e un po’ holywoodiana, di un miracoloso Natale.

Un viaggio quello di queste dosi che giungeva in un momento particolare e che si è stato accompagnato da immagini di speranza e sollievo, ma anche dalle più disparate forme di ironia. Tra tutte ho particolarmente amato quella in cui Mario Brega, nei panni di “Er Principe”, si ritrovava intento a fare un’iniezione a “Sora Lella”. Ma in fondo si sa che quando si pensa a Camion e siringhe non si può fare a meno di pensare a questa memorabile scena del film di Verdone.

Ma se da una parte la speranza ha preso il sopravvento, dall’altra ci siamo ritrovati a vivere attimi di disperazione. Abbiamo infatti vissuto attimi estremamente intensi di disperazione quando abbiamo appreso che in Gran Bretagna era stata scoperta una nuova variante del virus.

L’euforia causata dalle diffusioni delle prime immagini della campagna nazionale di vaccinazione britannica è durata pochissimo e si è subito scontrata con quell’accenno di disperazione di chi cerca in tutti i modi di fuggire da una terribile maledizione e che malgrado i tentativi non accenna a dissiparsi.

Purtroppo la vita non è come una commedia di Natale, dove alla fine tutto va sempre e comunque per il verso giusto. Certo, ci abbiamo provato in tutti i modi a convincerci, almeno simbolicamente, che a Natale, con la fine dell’anno tutto si sarebbe risolto e tutto sarebbe andato per il verso giusto. Ma non avevamo fatto i conti con la natura. Quello che in questo mese abbiamo dimenticato, è che il virus è un organismo e in quanto tale può adattarsi e modificare in base alle sue necessità di sopravvivenza.

In questi mesi abbiamo dimenticato che non solo gli organismi più piccoli e invisibili sono soggetti a cambiamenti, ma anche noi.

Sicuramente a distanza di un anno sono state tantissime le cose che sono cambiate e sicuramente abbiamo avuto modo di percepire questo cambiamento. Quello di cui non siamo totalmente consapevoli è che a cambiare sono state le nostre stesse città, le nostre strade, i nostri luoghi di lavoro e di aggregazione.

Obiettivo di questi giorni sarà proprio quello di mettere in evidenza questo cambiamento, questo continuo trasformarsi in seguito agli accadimenti.

Lo faremo con nostro solito stile, augurandovi di avervi al nostro fianco per questo 2021!

Antonio Lepore

Andrea Famiglietti

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