弱肉強食 / Jaku niku kyō shoku / l forti mangiano, i deboli sono carne.
(antico proverbio giapponese)
C’è tutto un mondo, anche nel Cinema, fatto di scambi e passaggi. Le contaminazioni hanno sempre a disposizione un biglietto di andata e ritorno. In questo caso specifico dall’Occidente all’Oriente, dall’Europa al Giappone e ritorno. Di seguito vi descriverò molto vagamente come un classico letterario e cinematografico europeo viene arrangiato nel Sol Levante.
Affilate i vostri canini e buona lettura a tutti.
Il vero Dio presta attenzione a un passero che cade, ma il Dio creato dalla vanità umana non fa distinzione tra un’aquila e un passero.
(1897, BRAM STOKER dal suo libro “Dracula”)
IL SANGUE DI DRACULA

ALTRI TITOLI: NOROI NO YAKATA: CHI O SU ME (titolo originale), BLOODSUCKING EYES, LAKE OF DEATH, LAKE OF DRACULA, DRACULA’S LUST FOR BLOOD
ANNO: 1971
DURATA: 83 min
GENERE: gotico, classic horror, dramma
REGIA: Michio Yamamoto
SCENEGGIATURA: Ei Ogawa, Masaru Takesue
PRODUZIONE: Giappone
CAST PRINCIPALE: Midori Fujita, Shin Kishida, Osahide Takahashi, Sanae Emi, Tadao Fumi
TRAMA (GIUSTO IL MINIMO SINDACALE)
Akiko è una giovane insegnante d’arte e pittrice dallo stile molto particolare. Da piccola, mentre era alla ricerca del suo cagnolino, si ritrova nei pressi di un’antica casa e scorge un essere mostruoso con la bocca insanguinata…

La ragazza, da adulta, ha un’esistenza serena. È fidanzata con un medico e nelle sue opere rappresenta le sue esperienze di vita, specialmente quelle legate all’infanzia. Sarà proprio la sua arte, ancora influenzata dall’orrenda visione di tanti anni prima, a risvegliare il male.

APPROFONDIMENTI E CURIOSITÀ (MENO DEL MINIMO SINDADACALE)
1975, il volume numero 78 di Segnalazioni Cinematografiche riporta alcune note critiche sul film in questione: “Semplice e lineare, questa vampiresca storia potrebbe essere un dolce racconto d’amore o una vicenda avventurosa, a patto di accettarne l’assurdo presupposto. La traduzione schermica, tuttavia, ondeggia tra generi diversi e contrastanti; l’idillio poetico è abbastanza intonato con il gusto nipponico per l’estetizzante scenografia; però, per due terzi è guastato dalla ricerca di effetti propri del ‘terrore’ e per un terzo da effettacci propri del macabro.”

Peccato che quanto scritto, come capitava spesso all’epoca e non solo, andava a sminuire gli horror per “partito preso”. Nel complesso c’è poco altro da aggiungere per inquadrare questo film decisamente affascinate. Un’opera in bilico tra il classico stile europeo della Hammer Film (la casa di produzione Toho Company può essere considerata come la Hammer nipponica) e il melodramma giapponese a tinte dark e anche un po’ psichedeliche. La figura del vampiro ricorda molto da vicino l’eleganza di quello interpretato da Christopher Lee. Ma il gusto e la visione giapponese arriva lo stesso allo spettatore, per donare un tocco di originalità alla storia, grazie alla disciplinata regia di Yamamoto e a un’atmosfera disgiunta dai classici europei (tranne per alcune scenografie e situazioni inevitabilmente derivative). Da segnalare, l’interessante aspetto dell’inquietudine della protagonista rappresentata nei suoi dipinti su cui la regia e la sceneggiatura fanno un ottimo lavoro.

Se avete voglia di una storia sul mito del vampiro lontana dai tetri castelli europei degli anni ’50-70, questa è la pellicola che fa per voi.
Il sangue di Dracula è il secondo dei tre film della trilogia sui vampiri (la Bloodthirsty trilogy), prodotti dalla Toho e diretti da Michio Yamamoto. Gli altri due titoli sono Vampire Doll a.k.a. Legacy of Dracula (1970) e Evil of Dracula (1974). Nessuno dei tre film ha una storia connessa con gli altri.
TRAILER INTERNAZIONALE (CON IL TITOLO DI “LAKE OF DRACULA”)
VISIONI (S)CONFINANTI
Fracchia contro Dracula (1985, Neri Parenti). Si tratta di una parodia a cui sono particolarmente legato. Il primo tempo sfiora la perfezione, potrei recitarvelo tutto a memoria. Da vedere, rivedere e tramandare ai posteri per i prossimi mille anni.
“IL SOLITO TRUCCHETTO PER INVALIDARE L’ATTO…”
…e ora rilassiamoci con un cartoon bonus e a tema, in lingua originale. Altro ultra-classico da sgranocchiare come una carota:
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