Che cosa è per noi il tempo? Come lo percepiamo? Ma soprattutto: come lo organizziamo? Nelle prossime due settimane proveremo a rispondere a queste domande, ben consapevoli che sarà un lavoro complesso visto che il tema è stato già dibattuto – con più o meno successo – dai più grandi intellettuali di ogni epoca. Noi, però, vogliamo provarci, anche perché la pandemia che stiamo ancora vivendo ci ha stravolto ogni concezione temporale e quindi avvertiamo l’esigenza di leggere e di raccontare come la nostra generazione sta reagendo a questo ‘rivoluzione del tempo’.
Basti pensare che ci accorgiamo di avere minuti a disposizione che prima non avevamo. Oppure, e quando accade di realizzarlo fa malissimo, ci rendiamo conto di aver destinato troppo poco tempo alle persone a cui vogliamo bene, magari rinviando l’incontro perché troppo stanchi (che poi, stanchi de che?). E perché non vi capita di pensare che rincasando un po’ prima la sera, anche a costo di bere una birra in meno, potremmo donarci un’ora per fare quello che più ci garba lontano dai rumori del giorno e dagli occhi di tutti?
Non sappiamo se riusciremo ad offrirvi spunti interessanti, se vi saremo di conforto e di sprono, però crediamo che il tempo stia cambiando ed inevitabilmente stiamo cambiando anche noi. Buon viaggio, sperando che abbiate qualche minuto da dedicarci!
Andrea Famiglietti
Antonio Lepore
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