Viva Zapata! Abbasso le Hawaii!

da | Mag 26, 2021 | Cinema off e pizza | 2 commenti

„Uomini del Sud! È meglio morire in piedi che vivere in ginocchio“

„Non vogliamo la pace degli schiavi o la pace della tomba“

„Fa ‘il tuo dovere e sarai degno; difendi il tuo diritto e sarai forte e sacrificherai te stesso se necessario, che più tardi il Paese si leverà soddisfatto su un piedistallo irremovibile e lascerà cadere sulla tua tomba una manciata di rose “

—  Emiliano Zapata

Quando il Cinema e la storia raccontano di come una maggioranza possa essere considerata come una minoranza, senza diritti e dignità.

Quando una pizza viene ostracizzata e una minoranza silenziosa e piena di vergogna, la assapora in solitudine davanti a un film di Muccino. (In chiusura dell’articolo la consueta ricetta della pizza, che questa volta sarà denominata Conosci il tuo nemico ed evitalo accuratamente)

VIVA ZAPATA!

ANNO: 1952
DURATA: 110 minuti
GENERE: biografico, storico
REGIA: Elia Kazan
SOGGETTO: John Steinbeck (tratto da una sua biografia dedicata a Zapata, mica… pizza e fichi)
SCENEGGIATURA: Darryl F. Zanuck
PRODUZIONE: Stati Uniti d’America
CAST PRINCIPALE: Marlon Brando, Jean Peters, Anthony Quinn, Mildred Dunnock, Alan Reed, Margo.

TRAMA (RIASSUNTO DEL RIASSUNTO)

Per conoscere la trama basterebbe esaminare la biografia di Emiliano Zapata (1879-1919). Tutto gira attorno alla lotta politica-sociale del rivoluzionario messicano contro il dittatore Porfirio Díaz, a sostegno dei diritti dei peones vessati e oppressi dai grandi proprietari terrieri.

APPROFONDIMENTI E CURIOSITÀ (MENO DEL MINIMO SINDACALE, GIUSTO PER GIRARCI INTORNO)

Perché vedere questo vecchio film in bianco e nero? Vi riporto qualche personale motivazione random.

  • Perché di tanto in tanto (ri)guardare un ultra-classico non fa male a nessuno;
  • Perché Elia Kazan era un regista “non c’è male”;
  • Perché c’è Marlon Brando in una delle sue migliori interpretazioni di sempre, una prova attoriale da top 5;
  • Perché c’è Anthony Quinn che in questa occasione ha vinto giustamente un bel premio Oscar;
  • Perché potere e denaro non possono corrompere proprio tutti e questo il film e la storia lo raccontano benissimo (prendiamo appunti che ci fa bene);
  • Perché la ricostruzione storica è di qualità eccelsa e l’intrattenimento non ne risente;
  • Perché il finale della pellicola ci suggerisce qualcosa d’importante… a fine visione valuterete voi su cosa meditare e se è ancora il caso di farlo oggi.

CURIOSITÀ:

In un ruolo assolutamente secondario di un peon, gli occhi più allenati potranno scorgere un giovanissimo Henry Silva, attore statunitense che, soprattutto negli anni Sessanta e Settanta, “esule” da Hollywood ha dato lustro al nostro cinema di genere.

ALCUNI PREMI E CANDIDATURE RICEVUTE DAL FILM:

Miglior attore non protagonista: Anthony Quinn (Oscar 1953)
Nomination migliore sceneggiatura originale di John Steinbeck (Oscar 1953)
Nomination migliore scenografia a Lyle R. Wheeler, Leland Fuller, Thomas Po, Claude E. Falegname (Oscar 1953)
1953 – Vincitore Di Un Academy Award.
Il premio per la migliore colonna sonora di Alex North.
Bafta award per il miglior attore: Marlon Brando.

TRAILER… ANZI, SUITE

ALCUNE VISIONI (S)CONFINANTI SUGGERITE (SCOPRI L’INTRUSO)

East Is East (1999, Damien O’Donnell), The Tracker – La Guida (2002, Rolf de Heer), La classe operaia va in paradiso (1971, Elio Petri), Le inibizioni del dottor Gaudenzi, vedovo, col complesso della buonanima (1971, Giovanni Grimaldi), Il dittatore dello stato libero di Bananas (1971, Woody Allen), I compagni (1963, Mario Monicelli), L’ultima onda (1977, Peter Weir).

LA RICETTA DI CINEMA-OFF E PIZZA (edizione “Conosci il tuo nemico ed evitalo accuratamente”): pizza hawaiana

La premessa è sempre la stessa: darò per scontato che sapete preparare la base per una piazza casalinga.

Prendete la salsa di pomodoro leggermente salata e cospargetela sulla base. Spezzettate la mozzarella e aggiungetela come se diluviassero latticini. Brandite qualche fetta d prosciutto cotto (per i più coraggiosi, anche a cubetti) e disponetelo sulla pizza. Per ultima cosa – purtroppo – munitevi di un ananas e tagliatelo a fette, poi suddividete ciascuna fetta in cubetti (ma potete anche lasciare le fette intere, tanto…). Mettete i cubetti o le fette in padella antiaderente con 30 ml di acqua e fate saltare in padella per 3 minuti circa. Aggiungeteli, ormai tiepidi, alla vostra pizza. Versate un filo d’olio e infornate in forno preriscaldato a 190 gradi circa per il tempo necessario… e che Dio vi perdoni!

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  1. is.gd
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