Oggi parliamo di minoranze, siano sociali, economiche e politiche.
Far parte di una minoranza non è sempre un accostamento negativo, infatti, nell’ambito musicale essere come pochi è spesso sinonimo di qualità e di particolarità. Non a caso l’artista che ho deciso di esaminare ha basato la propria carriera sulla diversità. Nel corso della sua lunga e prolifica carriera è stato estimatore della sperimentazione ed un capostipite della nuova musica pop italiana.
Il ballo del potere non è tra i pezzi più celebri di Franco Battiato, tuttavia porta con sé numerose chiavi di lettura. Sicuramente quella più evidente è il disprezzo che l’autore siciliano canta nei confronti dell’egemonia culturale occidentale e la violenza che la stessa compie ai danni di Paesi Meno sviluppati, i quali non vivo di ipocrisia e di false sacralità.
Lo stesso concetto lo potremmo portare nelle nostre realtà, dove troppo spesso chi vive nelle periferie è relegato ai margini della socialità ed è spesso dimenticato dallo Stato, non a caso tanti sono i balli del potere, balli che inscenano una deresponsabilizzazione cosciente.
«Ti muovi sulla destra, poi sulla sinistra
Resti immobile sul centro
Provi a fare un giro su te stesso, un giro su te stesso»
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