É il 1 Luglio 2014 e i notiziari di tutto il mondo annunciano che il riscaldamento globale è un serio problema e che i governi di tutto il mondo devono reagire prima che sia tardi ma la risposta sarà l’utilizzo di un composto chimico, denominato CW-7, che riuscirà ad arrestare il riscaldamento globale ma porterà ad una nuova era glaciale e una conseguente estinzione della maggior parte della vita sulla Terra.
Sono passati 18 anni, ci troviamo nel 2032 e l’umanità è sopravvissuta salendo sullo Snowpiercer, un treno costruito da un magnate e che è in grado di resistere ad ogni temperatura. Da quel momento la razza umana è destinata a vivere in eterno in un sistema classista post capitalista e a sopravvivere in una gerarchia dittatoriale..
Stop that train
Tutto il film si svolge sul treno Snowpiercer, simbolo di potere e dotato di rigide regole classiste dove chi le infrange è destinato a subire punizioni pesanti, portando anche alla mutilazione o alla morte. Per sopravvivere all’era glaciale Wilford permette ad una piccola quantità di persone di poter salire sul suo treno ma a seconda del biglietto che le persone riceveranno, dovranno accettare il loro destino.
Il treno diventa la nuova piramide sociale, con la coda il gradino più basso e la testa più alto; grandi divari economici e di potere dividono le varie classi sociali, creando costanti tensioni tra i privilegiati e gli operai e questa situazione diviene ulteriormente pesante per “diritto di nascita”, ovvero chi nasce in una determinata carrozza è destinato a vivere e morire in quel luogo. Nella più perfetta alienazione marxista, la sopravvivenza della razza umana porta la classe operaia a sottostare ai privilegiati, alienando non solo il lavoro ma anche la loro stessa essenza.
Il treno è spesso usato come rappresentazione del viaggio umano verso il futuro ma anche della potenza e del predominio dell’uomo sulla natura; nel 1896 “L’arrivèe d’un train en gare de La Ciotat” dei fratelli Lumière entra nella storia del cinema per essere stato il cortometraggio per aver portato il pubblico a scappare dalla sala per il realismo che ha contraddistinto il cinema dei registri francesi. Nella pellicola di Bong Joon-ho l’uomo riesce a sopravvivere alla fine dell’esistenza e alla natura proprio grazie al treno anche se il prezzo di questo stato è alto, dovuto alle rigide regole imposte da Wilford.
Il treno diviene quindi un simbolo contraddittorio e che pone agli antipodi le classi presenti, da una parte il mezzo diviene un simbolo di oppressione e che necessita per la classe operaia creare una rivoluzione per cambiare le regole mentre dall’altra è un simbolo sacro e che porta a divinizzare il suo creatore e per questo motivo bisogna lasciare intatto lo status quo.
Simbologia meccanica
Come detto in precedenza lo Snowpiercer diviene un simbolo dai diversi significati: l’uomo che vince sulla natura, la sopravvivenza, il dualismo sociale degli oppressi e dei privilegiati, la macchina sociale dove ogni individuo è un meccanismo fondamentale. Ma oltre il treno anche all’interno del doppio viaggio che si vede durante tutto il film è possibile percepire la sacralità e il profano, gli antipodi rappresentati dalla coda e dalla testa del treno; tutta la storia sul treno viene riscritta, portando il creatore Wilford ad essere visto e rappresentato all’interno della classe borghese come il salvatore e il dio di un nuovo mondo e la stessa persona dalla classe operaia viene visto come l’oppressore da eliminare e creare un nuovo mondo dalle ceneri del vecchio, attraverso una rivoluzione che Curtis porterà avanti fino ad essere l’unico per scoprire la verità su cosa è il treno.
Nonostante lo Snowpiercer sia principalmente un simbolo di sopravvivenza è possibile vedere come l’essere umano anche verso la fine della propria esistenza, riesca a riprodurre determinate situazioni con la sola presenza di determinati oggetti come le armi; attraverso questo sistema basato sulla paura e l’oppressione, Wilford e la borghesia riescono a tenere sotto controllo la classe operaia e a far funzionare sia il treno che una società tirannica.
La fine di un viaggio
A differenza del film, il riscaldamento globale continua ad essere un problema grave e che lentamente sta portando allo scioglimento dei ghiacci e alterando ecosistemi. Nessun composto chimico è ancora stato inventato ma il tema del riscaldamento globale viene ancora visto come un problema da lasciare alle generazioni future; ci ritroviamo sempre più in una società egoista dove il problema non ci riguarda.
Il nostro treno sta viaggiando sempre più veloce e non mostra nessuna intenzione di rallentare, arriverà il momento in cui sarà troppo tardi e il riscaldamento globale non sarà più un problema del futuro ma nostro. E forse saremo totalmente impreparati a questa evenienza.
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