L’eredità democratica che sperperiamo ogni giorno

da | Ago 26, 2021 | Riflessioni non richieste | 18 commenti

Io non ho studiato e neanche ho la voglia di infilarmi in un discorso sulla complessità del processo democratico. In fondo fuori ci sono gli ultimi scampoli dell’estate e vorrei trombare. Però, una cosa la vorrei scrivere: siamo stati culati.

Dai, parliamoci chiaro. Se fossimo nati in Afghanistan avremmo avuto soltanto una scelta: morire per mano del potentissimo occidente oppure essere sgozzati da una banda di controfigure di Borat. È questa la democrazia riservata a questo angolo di mondo: la libertà – e neanche tanto – di scegliere da chi essere ammazzati. Noi, invece, abbiamo ereditato le vittorie dei nostri nonni e quindi comodamente seduti nei nostri salotti esclusivi tra flûte di champagne e sardine come antipasti discutiamo su come dialogare con i talebani oppure su come innescare un processo di accoglienza dei profughi (un premio di 1 milione di euro a chi riuscirà a spiegare ai poveri cristi come me che cazzo significa).

Secondo me non ci stiamo rendendo conto che l’eredità finirà prima o poi, così come il culo di cui sopra. Anzi, penso che i conti siano già in rosso: in fondo la maggior parte del popolo è nauseato dal potere e quindi sta venendo meno il principio della democrazia, ovvero milioni di cittadini lontanissimi da chi prende le decisioni che condizioneranno inevitabilmente la nostra vita. Le colpe, poi, sono di entrambe le parti in causa: le nostre, troppo impegnati a combattere contro una vita di merda oppure a discutere in tivvù mentre le piazze (già prima del Covid) sono riservate agli aperitivi; dei politici, che una volta eletti si chiudono nelle loro stanze ed “io sono io mentre voi non siete un cazzo”.

Vi parlo della mia città, Atripalda. Anche qui la democrazia, per come l’abbiamo studiata fin dalle elementari, scricchiola e non poco. Cioè, in diversi processi decisionali fondamentali per la comunità non è stato coinvolto nessun cittadino. So che sembra populismo e forse lo è, ma dico io non è possibile fare un sondaggio e vedere cosa pensa la città su di un determinato fatto?

Non so se sono stato chiaro ma credo che siamo stati culati a nascere in un Paese dove almeno non ti ammazzano ma sono altrettanto consapevole che questa fortuna noi non la stiamo meritando (sicuramente meno rispetto a quegli esseri umani che disperatamente si aggrappano alle ruote di un aereo diretto verso Ovest).

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18 Commenti

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