Ed è bello vedere insieme a te Gerry Scotti commuoversi soltanto perché uno azzecca un paio di note ed io vorrei stare lì per dirgli che a me, invece, ha emozionato una giornata di maggio talmente bella che un uomo ammise di aver sbagliato. Lì tremai perché c’eri tu ad origliare le mie cose che non avevo mai rivelato a nessuno e non fingesti un mal di pancia né un’insensata voglia di spararti in fronte. Sorridevi, lacrimavi (poteva trattarsi anche di allergia) e mi baciavi ed il sapore era buono nonostante io avessi dimenticato di lavare i denti perché sono un coglione.
Anche qualche mese fa, mi riscoprii emozionato. In tivvù davano “The O.C” e per un attimo c’ero io tipo dodicenne accanto ad un vecchio amico a progettare una vita così, magari a partire da Summer. Le cose, e lo potete capire da voi visto che sto scrivendo su questo blog di merda, hanno preso un’altra direzione ma comunque che emozione le speranze in cui crediamo da giovani e le patatine sul divano e tutte quelle cose che sono state e che per fortuna non possiamo più rovinare.
Ed ora che con l’aria assonnata vago senza meta in questa casa vuota, sento un dolce bruciore in mezzo alle pupille e credo di conoscerne il motivo. Affacciato alla finestra intravedo un bellissimo gol realizzato da un bambino che, non so perché, indossa la maglia di Recoba, quella del Venezia in serie A nel ’99. Eh sì, il sinistro del “cileno” era tanta roba, era tanta emozione, un colpo di bellezza sferrato in pieno stomaco a me sul divano con mio padre a richiedere l’esonero del mister dopo manco cinque minuti di partita.
Mi asciugo le lacrime ripensando alla serie A che fu e mi emoziono per l’ultima volta, almeno per oggi. C’è il mio cane che senza motivo mi viene incontro scodinzolando. È felice soltanto perché mi ha visto e ‘sto fatto mi emoziona sempre.
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