Stavo scrivendo un pezzo sulla felicità e sul nuovo programma di Cattelan, poi ho letto un commento sui social e ho cambiato idea. Stavo scrollando la bacheca di facebook e mi è balzato all’occhio un post di un utente che si lamentava in maniera generica di non so cosa. Tra i commenti in vista, un tizio ha subito scritto “Chi ha sbagliato?”. E allora sarà stata pure la storia di Will Smith, un paio di episodi che mi sono accaduti nella vita, ma ho dato di matto.
Non ce la faccio più e so che sto sbagliando perché quando si scrive bisogna stare, almeno secondo me, con il cuore in pace, anche se addolorato ma sempre in pace. Però a questo giro non ce la faccio, perdonatemi.
Allora, chi ha sbagliato? Ma io non lo so porca puttana, stiamo tutti qui con le mani tremanti per la fretta di esporci subito sui social oppure per dire in piazza a Tizio e Caio “Eh, ma tu hai sbagliato”. Cazzo, prendiamoci 5 minuti per riflettere sulle situazioni, su una parola detta in un certo modo oppure su uno schiaffo sempre sbagliato ma a volte più forte delle nostre idee. Io mi sono rotto i coglioni di un’opinione da fast food e di percepire perennemente la voglia di superiorità morale che in molti stanno mettendo in mostra.
Non so se sia colpa dei social, dei tempi che viviamo, queste domande le lascio ai sociologi, io tuttavia credo che abbiamo smarrito la voglia di confrontarci, di ascoltare le ragioni altrui, di ammettere che siamo umani e che sbagliamo, a volte di culo possiamo anche comportarci bene (ma poi secondo chi?) ma in fondo siamo destinati ad inciampare almeno un bel po’.
Eppure, nonostante i nostri scazzi “sgarbati”, siamo sempre più pronti a puntare il dito contro gli altri ed allora io non ci sto capendo più nulla. Stiamo barattando il diritto ad essere “umani” per darci una pacca da soli sulla spalla e per una manciata di like su facebook.
E allora Will, anche se non ci conosciamo, semmai dovessimo prenderci un caffè, io ti direi che la violenza è sempre sbagliata e che è da animali reagire così. Però io una volta ho tirato un calcio ad un palo – e non ad una persona perché io prenderei schiaffi da tutti (non voglio essere ipocrita) – perché mi lasciò una ragazza. Ed un’altra volta spaccai una sedia perché non riuscivo a farmi capire da chi diceva di volermi bene.
Lo vedi quello che ti ha condannato? Trascorre ogni sera davanti ad un bar ed una volta l’ho visto inveire contro un bambino. E hai letto il post di quella ragazza? In un pomeriggio intero ha parlato male persino della sorella.
E quindi giustifichiamo tutto e tutti? Mettiamola così: no al Mostro di Firenze, sì a Will Smith. Del resto, i detti antichi hanno sempre sintetizzato al meglio l’essenza della vita, quindi “errare è umano, preservare è diabolico”. Non abbiate fretta di esprimere un’opinione, si tratta di una cosa seria e non di un apprezzamento su quel bellissimo ragazzo di Ryan Gosling.
P.S: La parola della settimana sceglietela voi, per me è “Umanità” (una delle sue migliaia di sfaccettature).
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