Rovistare nell’armadio e scoprire che la tua maglia preferita è macchiata, bucata, ingiallita: in pratica, è cresciuta/ha subito il trascorrere del tempo/ha vissuto serate fantastiche/ha maledetto un pomeriggio di ottobre/ha sfiorato le dita più scintillanti del mondo/ha preso un ceffone in piena faccia. Lì ho realizzato che avrei dovuto ricominciare da capo. Scegliere un’altra maglia preferita, indossarla e scoprirne pregi e difetti, tollerare qualche cedimento ma casomai ringraziarla per aver attirato un complimento. Che palle ricominciare, riallacciarsi, riaffacciarsi, rifarsi mille domande, rimenarsela con ottocentomila dubbi del cazzo. Odio tutti i verbi che hanno il prefisso “ri”.
Fingo di non pensarci, mentre maledico me stesso per essere una delle massime espressioni della Legge di Murphy. Ma non fa niente, sono resiliente abbastanza per fronteggiare le sfighe della vita, ad eccezione di te che continui a fare meme convinto di essere più intelligente degli altri: coglione, piglia aria. Ecco, questi non riesco a fronteggiarli.
Che succede? Non parlo di Morgan, ma di me, che all’ennesimo casino fatto in questi mesi ho finto di non saperne nulla. E ammetto che la cosa mi ha anche fatto ridere un bel pò.
Non ti risponderò né oggi né domani. Anzi, quando mi chiami fisso il telefono e simulo una conversazione telefonica mentre ballo l’ennesima canzone del cazzo che mi fa odiare la stagione estiva. Come sono vecchio: stagione estiva, andiamo a vedere un cinema, un gelato a Salerno, ti amerò per sempre.
E dimmi un pò, come stai? Vedo che sorridi di più ora che il mio mal di vivere è lontanissimo da te. E ne sono felice, stai sempre nel mio cuore.
Mamma, è inutile che ogni volta che rincaso mi chiedi “Fa caldo?”. Si, fa caldo, talmente caldo che ieri ho avuto un’allucinazione: ad un certo punto non ho odiato nessuno. Poi una tizia mi ha ghostato e ho ricominciato: prima lei e poi un testimone di Geova che continuava a chiedermi “Vuoi la verità?”. No, fa già male così, figurati se incominciassimo ad essere onesti. Scherzo, non odio nessuno, kiss.
Lavoro sempre, quando andrò in vacanza? Spero presto, guardare il mare e avere pensieri poetici e mandare messaggi da ammazzare il cuore e darlo in pasto ai cinghiali abbronzati dal sole romano.
Stamattina mi sono guardato allo specchio e mi sono accarezzato. Nonostante tutto, sto incominciando ad apprezzare la mia compagnia.
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