Appunti di un’estate qualsiasi (parte 3)

da | Ago 8, 2023 | Blog, Riflessioni non richieste

Sia benedetto il cinema estivo all’aperto che ad una certa fa sembrare tutto possibile. Le Peroni sicuramente contribuiscono a questa sensazione, eppure l’ansia, la felicità, la commozione, la paura e tutte queste cose negli occhi degli spettatori mi rimettono un pò in pari con il mondo.

Agosto è la domenica dell’estate. Almeno io lo vivo così, con quella sensazione addosso che poi domani sarà lunedì e tutto finirà, tutto ricomincerà. Oppure, se preferite, è il finale di una qualsiasi festa. Sapete, quei momenti in cui i primi invitati incominciano ad andare via, a fissare l’orologio per poi esclamare “domani incomincia un’altra settimana, ora scappo, grazie di tutto!”. E tu magari vuoi restare altri cinque minuti, ma tra bicchieri vuoti, amori finiti o magari mai iniziati, amici ubriachi, cibo di scarsa qualità e qualche ricordo che pericolosamente riaffiora, decidi che è tardi anche per te. Del resto, a volte, restituisce pace anche la fine di una “cosa” bella.

Vorrei spegnere il telefono. Sfidare la noia di questi giorni d’agosto senza la scorciatoia dei social, evitando di parlare con persone che non m’interessano e, perché no, smetterla di ricevere chiamate che mi succhiano via la vita. Vorrei essere tagliato fuori dal mondo, non leggere più notizie belle/brutte, fregarmene delle ultime uscite musicali/cinematografiche, dire addio ad inutili masturbazioni su donne poi manco tanto belle. Insomma, vorrei mettere il silenzioso a tutto ‘sto casino che mi gira intorno per capire se davvero io stia bene.

Un cretino con la ragazza che mi piace(va). Ho il leggero dubbio che io da qualche tempo stia sopravvalutando i miei gusti.

Stamattina un bambino che non so perché prova simpatia nei miei confronti mi ha confidato: “sono triste perché non trovo più la mia pistola preferita”. Dopo aver appurato che non fosse uno psicopatico “diversamente alto”, gli ho sorriso e l’ho invitato a cercare meglio perché magari avrebbe trovato qualche altro giocattolo smarrito o magari proprio la sua pistola. E ora sono triste per avergli mentito: la pistola non la ritroverà più, così come la meravigliosa tristezza dei primi anni di vita, quella che scompare all’improvviso e che poi ricorderai per sempre con tenerezza ed un pizzico di felicità. La tristezza da adulti, invece, è una merda, formativa sì, ma sempre una merda.

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