
Condannati a rimpiangere anche le schifezze del passato?
Forse perché ieri c’erano persone che poi ad una certa sono andate via e la certezza di non rivederle più condiziona ingiustamente la bellezza del presente. Inevitabilmente, poi, chi c’era ha trascinato con sé un pezzettino del nostro meglio. Lei, ad esempio, con i suoi meravigliosi occhi blu ha portato via le mie prime poesie che seppur acerbe sono state le uniche non condizionate dal pensiero altrui e soprattutto dalle inculature della vita. In fondo, più si vive e più non ci si crede più ai santi, all’amore, ai sogni. E poi io ero più buono. Ho fallito nell’obiettivo di non farmi incattivire e da un giorno all’altro mi sono ritrovato a non godere a pieno delle risate con gli amici a tavola quando abbiamo mangiato bene e ci sono le sigarette ed il vino per tutti. Perché anche in quei momenti c’è una voce dentro di me che mi sussurra che tutto finirà, mentre prima era diverso. Una cazzata, lo so, però abbiamo questa malsana tendenza a credere che il passato sia sempre più meraviglioso dell’attimo che viviamo, anche se di fronte a noi vediamo Leonardo Di Caprio col lanciafiamme che urla terrorizzato.
È presto per addormentarmi, ho il tempo di scrivere un’altra cazzata. Può darsi che il passato sia più romantico perché il progresso, anno dopo anno, ci sta facilitando la vita e alle cose facili la bellezza non appartiene. Giusto per farvi un esempio, io prima per masturbarmi necessitavo di una memoria incredibile e di una fantasia allucinante. Ora, invece, sta tutto lì: apri Google e hai talmente l’imbarazzo della scelta che ci rinunci e speri che Dio non si accorga che la scelta non abbia nulla a che fare con i dieci comandamenti.
In definitiva, io sono uno degli apostoli del passato. Anche adesso credo che tutto prima fosse più bello, inclusa la divisa del Benevento marchiata “Zeus”. E sono certo che le citazioni sulla Comix avessero un non so che di tenerezza ed amore oppure che American Pie mi abbia insegnato qualcosa in più dei teen drama che Netflix ci propina ogni santo giorno. Però sono consapevole del fatto che rimpiangeremo persino il presente che stiamo vivendo e quindi da questo contorto giro di parole deduco che siamo condannati a vivere magnificando il passando quando, invece, dovremmo imparare a staccare la spina dei ricordi – almeno una volta al giorno – e andare in sincrono con il presente. Altrimenti faremo la fine di quei film in streaming con l’attore che parla e la voce che arriva dopo un minuto: la perfetta rovina della magia dell’arte cinematografica (e della vita).
Commenti recenti