Note cartonate

Note cartonate

Parlare di se stessi non è facile. A volte si ha paura di scoprirsi, altre, invece, è difficile aprirsi agli altri. Con la diffusione dei social, inoltre, le nostre personalità vengono idealizzate, ingigantite.

I personaggi da incarnare sono tanti e si rischia di perdersi in se stessi; non è semplice essere il giusto prototipo dell’altro, allo stesso modo indossare una maschera in ogni occasione. Capita spesso di conoscersi sui social e di percepire dall’altra parte una persona diversa da ciò che è, a volte le violenze di genere possono nascere appunto da questi incontri a scatola chiusa. In questi casi la rete funge da gabbia dorata, da specchio per le allodole dove vengono concessi tutti requisiti per essere ritenuti rispettabili socialmente. Ciò accade in quanto la nostra vita è spesso frenetica e ci accontentiamo della superficialità; andare in fondo alle questioni, del resto, non è permesso dai tempi della nostra società.

L’altra faccia della medaglia è conoscere persone in rete che non fanno fatica nel mostrarsi per ciò che sono. In questo caso la rete è fonte di arricchimento e un monito verso quelle persone che hanno paura di mostrare la propria magia e la propria peculiarità.

A tal proposito, oggi vi propongo un pezzo dei Litfiba, ovvero “Mascherina”.

“Parlarsi in faccia è l’ideale e preferisco sia così

Le mezze parole mi fanno male e la tua maschera mi butta giù.”

Il rocker toscano esorta al contatto interpersonale, al contatto fisico. In questo pezzo viene evidenziata l’importanza dell’apparire senza maschere o disfunzioni di sorta. La realtà è importate ed è necessario conoscersi in fondo e non avere paura di vivere come si vuole e renderlo pubblico. Un pezzo di fine anni novanta, magicamente attuale e precursore di ciò che il nuovo millennio ci avrebbe donato.