
E se ci penso bene ho avuto coraggio due o tre volte nella vita
Non ho granché da scrivere sul coraggio. Io sono una persona vigliacca e probabilmente l’unica botta di coraggio l’ho avuta quando un giorno bevetti tutto d’un fiato una bottiglia d’acqua ghiacciata. Ad eccezione di questo gesto che forse è più stupido che coraggioso, sono una persona piuttosto vigliacca. Però ricordo, a fatica e con dolore, che le tenni stretta la mano quando ogni eco di un suo respiro era un miracolo e con coraggio le mentì dicendo che ce l’avrebbe fatta. Il coraggio di mentire perché una bugia, a volte, è più necessaria della verità.
Forse, pensandoci bene, sono stato coraggioso anche quando confessai a me stesso che la vita, la mia, era diventata una fesseria. E aprendo i cassetti non c’erano più i sogni e le cose belle che mia nonna mi augurava ogni giorno, ma soltanto un’immensa noia travestita da tristezza. Il coraggio di ammettere che abbiamo bisogno di aiuto e ripartire, magari con qualche chilo in più e quegli occhi di chi è sopravvissuto ad un’onda che ha distrutto l’intera nave. Non siamo riusciti a portarla in salvo, però noi ci siamo e con pazienza la ricostruiremo.
E ci vuole coraggio, almeno un po’, anche a scribacchiare queste parole che domani o chissà quando diventeranno di un altro e verranno lette non con la mia voce ed in fondo scrivo proprio perché credo che questo passaparola possa infonderci coraggio a vicenda, soprattutto quando là fuori il mondo corre ad una velocità impressionante e persone lente come me, te, potrebbero andare in affanno. Intendo noi che ci perdiamo ancora appresso ad un sorriso fatto bene oppure a quella canzone che si è addormentata accanto a noi quella sera in cui il petto faceva male.
Non è chissà cosa il coraggio: è soltanto ascoltare bene il nostro cuore e dar fiato ai pensieri nella nostra testa (testone nel mio caso). E ci ritroveremo ad essere coraggiosi.
Commenti recenti