Natale e i suoi bagordi sono ormai lontani, ma io ho ancora fame di Cinema, Pizza Fritta e qualcos’altro (se guarderete il film lo scoprirete).
TRAILER ITALIANO
L’INSAZIABILE
TITOLO ORIGINALE:Ravenous ANNO: 1999 DURATA: 100’ GENERE: western, drammatico, thriller REGIA: Antonia Bird SOGGETTO: Storia documentata degli Stati Uniti della seconda metà dell’800 SCENEGGIATURA: Ted Griffin PRODUZIONE: Stati Uniti d’America, Regno Unito, Repubblica Ceca CAST PRINCIPALE: Guy Pearce, David Arquette, Robert Carlyle, Stephen Spinella
TRAMA (GIUSTO IL MINIMO SINDACALE)
Stati Uniti, metà Ottocento. Un giovane soldato, in cattivo stato di salute mentale a seguito della sua partecipazione alla guerra contro il Messico, viene trasferito in uno sperduto avamposto tra le montagne della California. In questo luogo si ritrova insieme ad altri militari e qualche strano personaggio. Una notte, un uomo in fin di vita raggiunge l’avamposto…
APPROFONDIMENTI E CURIOSITÀ (MENO DEL MINIMO SINDACALE, GIUSTO PER GIRARCI INTORNO)
Oltre alla nostra fame atavica, qual è il motivo perché vi sto consigliando L’Insaziabile? Eccovi… serviti.
I fatti raccontati – attraverso la regia della brava e poco prolifica regista Antonia Bird – sono ispirati da tremendi accadimenti storici documentati. Gli stessi hanno ispirato anche altri film e un musical;
Il trittico all starsGuy Pearce, David Arquette, Robert Carlyle funziona benissimo (Pearce, all’epoca, non era ancora molto conosciuto);
Se volete vedere un western discorde dal genere, questa è la pellicola che fa per voi. Un film che inizia come un western intimista per poi trasformarsi in qualcosa di diverso, assimilabile ad un thriller avventuroso;
Cercando di evitare uno spoiler, anche se il titolo qualcosa fa intendere, le azioni che compiono i protagonisti durante la seconda parte della storia non sono legate solo alla mera sopravvivenza. Una prospettiva, questa, davvero interessante da approfondire;
Locations meravigliose;
Unica pecca del film è il finale poco curato. Si poteva fare di meglio, ma è un difetto che non inficia il valore complessivo dell’opera;
La colonna sonora è curata da, udite udite, Damon Albarn dei Blur insieme a Michael Nyman. Qui di seguito un loro brano per il film.
Buon ascolto, buona visione e buon appetito.
UN’ALTRA PELLICOLA A TEMA, DAVVRO IMPERDIBILE (TRAILER INTERNAZIONALE)
Nota: Il film in italiano, al momento, è ancora disponibile su Raiplay.
PIZZA TIME: OSPITE SPECIALE DI QUESTA PUNTATA IL SIGNOR GIALLO ZAFFERANO CON LA SUA PIZZA FRITTA (personalmente consiglio sempre la frittura nella ‘nzogna!)
Non è l’anima ossessionata ma il corpo affamato a creare un reietto.
(Joseph Conrad)
…e mai citazione è stata più appropriata per il film e la tematica di questa settimana, oltre che per la solita ricetta in calce. Come tutti ho sempre voglia di una buona pizza e di un film stimolante da vedere, anche in solitudine mentre fuori nevica. L’articolo contiene un regalo, un’imperdibile visione speciale extra per la quale mi ringrazierete tutta vita.
LASCIAMI ENTRARE
ANNO: 2008
TITOLO ORIGINALE: Låt den rätte komma in
DURATA: 115 minuti
GENERE: dramma al poetico gusto di plasma e lacrime
REGIA: Tomas Alfredson
SCENEGGIATURA E SOGGETTO: John Ajvide Lindqvist (autore del romanzo da cui è tratto il film)
PRODUZIONE: Svezia
CAST PRINCIPALE: Lina Leandersson, Kåre Hedebrant, Karin Bergquist, Per Ragnar, Henrik Dahl
TRAMA (GIUSTO IL MINIMO SINDACALE)
Svezia, 1982. Oskar vive in un sobborgo povero di Stoccolma, con un padre e una madre che si occupano poco di lui e viene spesso maltrattato dai suoi compagni di scuola. Il ragazzo, mentre culla sogni di riscossa nei confronti dei bulli che lo umiliano quotidianamente, resta affascinato dall’arrivo di una coetanea, la dodicenne Eli che, per il suo aspetto, sembra arrivare dall’Europa dell’Est. La solitudine e l’emarginazione li farà avvicinare ma Eli, ragazzina pallida che non conosce il freddo e la paura, nasconde un segreto che renderà la loro amicizia qualcosa di… eccezionale.
APPROFONDIMENTI E CURIOSITÀ. MENO DEL MINIMO SINDACALE, GIUSTO PER CONFONDERVI LE IDEE
NOTA N.1: se siete tra i pochi che ancora perdono tempo con i libri, passate nella vostra libreria indipendente di fiducia per acquistare l’omonimo romanzo di John Ajvide Lindqvist da cui è tratto il film. Sarà una bellissima scoperta, esattamente come lo sarà la visione del film. Lo stesso Lindqvist si è occupato dell’adattamento per il grande schermo scrivendo soggetto e sceneggiatura. E se volete esagerare, dopo la lettura o la visione del film, provate a recuperare Carmilla, un racconto del 1872 scritto dal nostro amico Sheridan Le Fanu.
NOTA N.2: nel 2010 gli americani hanno girato un remake del film dal titolo di Blood Story (Let Me In), diretto da Matt Reeves. Evitatelo con cura. Non confondetevi, mi raccomando! L’originale svedese è decisamente di un altro livello.
Lasciami entrare – sempre e solo l’originale svedese del 2008 – è un incredibile e poco classico film di formazione. Ma non è solo questo. Si tratta di un’opera che gioca con i generi per raccontare stati d’animo confusi e sull’orlo del baratro a causa dell’emarginazione accentuata da culture tragicamente dominanti. Tra i pregi principali di quest’opera devo assolutamente indicare il modus operandi con cui la regia trasforma un archetipo orrorifico letterario e cinematografico in qualcosa di poco scontato e profondo. Per quelli che si fidano: le tematiche e le immagini che strizzano l’occhio agli horror dai canini aguzzi sono semplicemente delle magnifiche e poetiche metafore, atte a strutturare una storia che mostra come la neve più bianca e immacolata può nascondere degrado e solitudine, ma anche opportunità. Il film, se la memoria mi assiste, resta uno dei più originali degli ultimi quindici anni per come affronta un modello classico ma, come dimostrato, per nulla immutabile. Se poi a qualcuno di voi piace solo quella “mezza… saga” di Twilight, potete sempre cercare la redenzione attraverso questa visione al contempo dolce, profonda e tremenda.
Lasciami entrare ha vinto numerosi premi, tra cui il Best Narrative Feature al Tribeca Film Festival.
NOTA N.3: vista la tematica della settimana, avrei voluto scrivere di Freaks (1932, Tod Browning), ma non sarebbe stata giusto condensare in poche battute uno dei film più straordinari della storia del Cinema. Lascio alla vostra intraprendenza il compito di guardare questa pellicola.
EVITIAMO IL TRAILER, QUESTA CLIP ANDRÀ BENE LO STESSO
PIZZA, IL CONDIMENTO DELLA SETTIMANA
Lamelle di parmigiano e radicchio (possibilmente di Chioggia): saltate il radicchio in padella con olio e cipolla tritata per pochi minuti. Successivamente potete aggiungerlo anche come condimento extra, dopo aver guarnito la pizza con pomodoro, mozzarella, olio, sale e origano a piacimento. A fine cottura, la pizza va cosparsa con abbondanti lamelle di parmigiano e, volendo, una generosa spolverizzata di pepe.
ALCUNE VISIONI (S)CONFINANTI. SCOPRI GLI INTRUSI
Freaks (1932, Tod Browning), Il ragazzo selvaggio (1969, François Truffaut),30 giorni di buio (2007, David Slade), L’enigma di Kaspar Hauser (1974, Werner Herzog), L’uomo senza sonno (2004, Brad Anderson), Il gatto mammone (1975, Nando Cicero)
SEZIONE SPECIALE
“…personalmente, consiglierei la visione di Castaway on the Moon a tutti almeno una volta nella vita, sia perché fa bene al cuore e all’anima, ma soprattutto perché lo reputo perfetto in questo periodo di disagio mondiale; 120 minuti che possono aiutare a risollevare gli animi appassiti, a tornare a sognare e soprattutto sorridere.” (Arianna Screpanti , IlCineocchio.it)
Commenti recenti