
Oltre la frontiera
Mentre timidamente la pandemia ha iniziato a regredire, i media hanno ricominciato a discutere di frontiera. Nello specifico, prendendo spunto dall’arrivo di migranti sulle spiagge della Sicilia, è stato riproposto il dilemma storico: “Aprire o non aprire?”. Anche noi ci siamo interrogati sul significato di frontiera e ci siamo resi conto che probabilmente ogni giorno, con i nostri occhi, assistiamo all’innalzamento di muri e probabilmente non facciamo neanche chissà cosa per abbatterli.
Ecco, il tema di questa settimana è piuttosto complesso: proveremo a ragionare su cosa sia nella nostra quotidianità una barriera e cosa proviamo fare per abbatterla. Ci siamo resi conto, infatti, che è piuttosto pretenzioso parlare di “frontiera” sul piano nazionale evitando di osservare cosa accade nelle nostre realtà locali. Sarebbe importante mettere in campo azioni e pensieri efficaci al fine di ridurre in macerie le barriere che frapponiamo, magari, tra un quartiere e l’altro. Oppure tra le famiglie appartenenti al ceto borghese e quelle un po’ più umili. Forse, e diciamo forse, iniziano a combattere i muri delle nostre città riusciremo a diventare anche un po’ più accoglienti verso gli altri popoli.
Insomma, non sarà semplice riflettere sulle barriere che viviamo ogni giorno, anche perché in fondo incutono timore, paura, a tratti vigliaccheria. Però ora è il momento del coraggio.
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