Colour Pass

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Who watches the Watchmen?”

Alan Moore – Watchmen

 

Tonalità psicologiche

Nel XXII secolo la società umana ha raggiunto un elevato sviluppo tecnologico tale da riuscire quasi ad eliminare il coefficiente criminalità dalla società. Con questo incipit sembra io vi voglia parlare di Minority Report ma invece l’argomento sarà Psycho-Pass di Akira Amano. Questa società utopistica/distopica riesce a valutare i propri cittadini attraverso un sistema governato da un’intelligenza artificiale chiamato Sibyl System e che viene gestito dal Ministero della Sanità attraverso il pugno di ferro dell’ufficio di pubblica sicurezza. Ispettori ed esecutori sono gli agenti incaricati di bloccare e prevenire la diffusione della criminalità, agendo attraverso l’utilizzo dei Dominator armi che permettono la lettura del coefficiente di criminalità e di decidere a seconda del valore riscontrato, se la vittima va riabilitata o eliminata.
Anche se questo anime crea un’immagine distopica di ciò che è la disciplina psicologica, a mio parere ognuno di noi avrebbe bisogno di fare almeno una seduta da uno psicologo. Eppure il governo italiano ha bocciato l’emendamento in cui veniva dato un bonus psicologico che sarebbe stato utilizzato a soccorso di quelle persone che hanno bisogno di esternare quei malori che ancora oggi sono visti come delle mere invenzioni mentali, create da quei soggetti che “cercano semplicemente attenzioni”.

Panopticon

L’intera società si basa sullo sviluppo del proprio coefficiente psichico che definisce determinati valori che portano il soggetto ad essere considerato un criminale latente o un cittadino normale. Questi valori sono divisi in 3 scale di identificazione: da 0 a 99 il soggetto è considerato un cittadino “normale”,da 100 a 199 un criminale latente che ha bisogno di essere supportato e reintegrato attraverso cure mediche mentre se il valore supera i 200 il soggetto va eliminato attraverso il dominator.
La popolazione vive costantemente sotto l’occhio vigile delle intelligenze artificiali e qualsiasi variazione in negativo, viene immediatamente segnalata agli ispettori ed esecutori; questo gruppo di individui sono formati da agenti con un coefficiente basso, quasi immacolato e da ex criminali latenti che sono stati scelti per redimersi e diventare socialmente utili.
In questa società distopica avere un valore negativo definisce il soggetto un pericolo per gli altri ed è quindi costretto a fuggire/curarsi, impossibilitando il criminale a giustificare; ci ritroviamo in una società in cui gli eventi negativi non sono “giustificabili” per ciò che porta il soggetto a provare, come si può riscontrare all’inizio della serie dove una donna subisce una serie di violenze dal suo rapitore e che una volta liberata viene considerata una criminale latente per via del valore che ha assunto il suo psycho-pass. Questo è un importante parallelismo con la nostra realtà poiché malattie come la depressione, sono viste come invenzioni e le persone che ne soffrono vengono in qualche modo allontanate e portando ad un risultato di peggiorare la situazione.

Essere psicologicamente vulnerabili

Siamo esseri emotivi, che ci piaccia o no. Viviamo in base alle esperienze, alle emozioni positive o negative che siano, agli umori che ci circondano e tutte queste cose insieme vanno a creare un nostro percorso; siamo esseri psicologicamente vulnerabili e come tali dobbiamo prenderci cura di noi stessi in primis e poi di chi ci circonda, poiché non è possibile curare o aiutare il prossimo se per primi non siamo in grado di stare bene.
Ecco una cosa che dovremmo fare è avere una sicurezza emotiva che ci porti a mitigare ciò che l’esterno ci scaglia addosso. Perché come ha detto Drusilla Foer quest’anno a Sanremo “Per capire la nostra unicità dobbiamo capire perché lo siamo e quali talenti ci rendono unici, quali convinzioni e quali idee. Senza contare le paure, i dolori e le fragilità che vanno affrontate. Non è affatto facile entrare in contatto con la propria unicità