
È il tipo di reazione ad un fallimento a decidere il destino di un essere umano?
Per non smentire la nostra fama di formidabili pessimisti, nelle prossime due settimane scriveremo di fallimenti. In questi giorni, infatti, ci siamo interrogati su cosa effettivamente significhi “fallimento” e su come proviamo ad affrontare questi momenti difficili. Del resto, è inutile girarci intorno: ogni fallimento è una prova complessa da superare.
Qualcuno, però, da una caduta anche drammatica riesce a trovare lo spunto necessario per rialzarsi ancora più determinato; altri, invece, si lasciano abbattere se un progetto, un sogno, non riesce ad imboccare la strada desiderata. A riguardo in tanti sostengono che la differenza tra un essere umano “che ce la fa” e l’altro sta proprio nella reazione dinanzi ad un fallimento. Basti pensare, ad esempio, alle grandi personalità della storia: Steve Jobs, Thomas Edison, J. K. Rowling, giusto per citarne qualcuno.
Siamo pronti ad affrontare questo ennesimo viaggio, dunque, sempre in compagnia della nostra banda di #scarpesciuote: la speranza è che come al solito ci farete compagnia.
Andrea Famiglietti
Antonio Lepore
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