Il futuro del Paese nelle mani dei vecchi “resilienti”: ed i “ggiovani”?

Il futuro del Paese nelle mani dei vecchi “resilienti”: ed i “ggiovani”?

Se c’è un termine che incominciamo ad avere sui coglioni è “resilienza”. Al di là di questa osservazione – che ai più può sembrare superficiale – in queste settimane il premier Mario Draghi ha presentato il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) che avrà l’onore e l’onere di supportare il Paese nel superamento della grave crisi sociale ed economica innescata dalla pandemia.

Considerato che si tratta del nostro futuro, e soprattutto del nostro presente, noi scarpesciuote ci siamo chiesti cosa dovrebbe includere questo “libro dei sogni”, così come denominato dall’opposizione (?). Sì, gli investimenti, la digitalizzazione, la svolta “green”, ma poi? Tra queste migliaia di promesse si intravede finalmente una visione di Paese? Oppure si tratta del solito assistenzialismo italico? E quello che afferma il presidentissimo De Luca, ovvero che il Sud rischia di beneficiare di meno risorse rispetto al Nord, corrisponde a verità?

Insomma, per una volta saremo noi “ggiovani” ad indicare le nostre priorità, a disegnare il Paese in cui vorremmo vivere, scopare e lavorare. Del resto, visto che non siamo stati interpellati in nessun modo, non ci resta che portare avanti questi esercizi di pura fantasia.

Andrea Famiglietti

Antonio Lepore