
Dove stiamo andando?
Dove stiamo andando? È una domanda che a un certo punto capita di porsi.
Non più un quesito che con gli amici si faceva largo durante qualche sabato sera in cui ci si trova impreparati al solito spettacolo offerto e nemmeno quella che ci poniamo con le nostre compagne o compagni durante qualche serata estiva, in cui cerchiamo di fuggire dalla calura estiva e dalla noia cittadina.
Dove stiamo andando è l’ago di questa nuova bussola con cui abbiamo cominciato a fare i conti in questa fase delle nostre vite.
Le nostre esistenze ci rendono naufraghi in un mare magnetico in tempesta che ci sbatte a destra e a manca e ci priva di quel senso di sicurezza che in un certo qual modo ha contraddistinto le generazioni che ci hanno preceduto.
Così abbiamo deciso che in queste due settimane fare un qualcosa di estremamente pericoloso per la nostra società.
Queste due settimane abbiamo deciso di fermarci per un momento, chiudere gli occhi, prendere fiato e ripensare a noi stessi, a quello che abbiamo costruito durante gli anni, a quanto abbiamo seminato e a quanto abbiamo raccolto.
In questi quattordici giorni vorremo chiederci di nuovo, tutti insieme, dove stiamo andando. Metteremo al centro di tutto le nostre vite in relazione al tempo in cui ci troviamo a vivere. Esistenze che sono il risultato di numerose variabili: delle istituzioni che ci hanno cresciuto e formato, del mondo del lavoro, delle sue regole e norme, prodotto delle nostre realtà urbane, provinciali che vedono vivere.
Il mondo cambia, tutto è in trasformazione, questa non è una scoperta. Quello che ci piacerebbe raccontare è come reagiamo a questi cambiamenti, come ci adattiamo alle trasformazioni che ci interessano. Siamo capaci di comprendere le direzioni che stiamo intraprendendo o ci ritroviamo in balia delle onde?
Scopritelo in queste prossime settimane, come sempre seguendoci su Scarpesciuote.
Antonio Lepore
Andrea Famiglietti
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