
Il nido di un uccellino senz’ali che non conosce il rock
“There’s no place like home”
Non mi piace assomigliare a un disco rotto che ripete sempre lo stesso ritornello, ma in questo periodo di limitazioni fisiche e morali (dovute al Covid-19) possiamo divertirci a lavorare sulle ipotesi, su cosa (e quando) accadrà, sui perché, ma soprattutto possiamo guardare lungometraggi come questo che qui di seguito verrà presentato malissimo da me medesimo.
ATTENZIONE: vi consiglio di non guardare i trailers o leggere altre trame, ne ho visionate molte che svelano troppo rovinando la visione di un film oscuramente brillante.
Spesso, quello che ci manca o ci soffoca – amore incluso – potrebbe mascherare qualcosa di diverso. Ed ecco a voi…

THE NEST – IL NIDO
ANNO: 2019
DURATA: 103 min
GENERE: Dramma/Thriller/Horror (ma sì, abbondiamo)
REGIA: Roberto De Feo
SCENEGGIATURA: Margherita Ferri, Roberto De Feo e Lucio Besana
PRODUZIONE: Italia
CAST PRINCIPALE: Francesca Cavallin, Justin Korovkin, Maurizio Lombardi, Ginevra Francesconi e Massimo Rigo
TRAMA (GIUSTO IL MINIMO SINDACALE)
In piena notte un uomo prende suo figlio piccolo e scappa in auto, ma finisce rovinosamente fuori strada. Salto temporale: Samuel (Justin Korovkin) è un ragazzino costretto sulla sedia a rotelle, vive quasi da recluso in un’isolata casa nobiliare situata sul limitare di un grande bosco. L’enorme residenza viene gestita da Elena (Francesca Cavallin), la severa e marziale madre di Samuel che impone al figlio e alla servitù delle bizzarre regole da seguire. Ad accudire il ragazzino, oltre alla madre, c’è anche un bizzarro medico (un “parodistico” Maurizio Lombardi) dalla personalità sfuggente (come molti altri nel film). Tutto muta all’arrivo di Denise (Ginevra Francesconi), una ragazza adolescente che inizia a sgretolare il rapporto madre-figlio e la routine da Piccolo mondo antico di Samuel usando allo scopo anche la musica (il rock è sempre una grande scoperta di ribellione, spesso impregnata di sessualità).

APPROFONDIMENTI E CURIOSITÀ (MAI COME QUESTA VOLTA MENO DEL MINIMO SINDADACALE)
(Ora mi tocca dirvi il meno possibile…)
The Nest (2019) è un film indipendente e sprezzantemente derivativo, una produzione completamente italiana che sfiora – per atmosfera e tecnica – un certo tipo di cinema internazionale (pare che sia in arrivo un remake anglosassone del film). Il regista Roberto De Feo è al suo esordio sulla lunga distanza e, ad esclusione di alcune indecisioni nei primissimi minuti, offre un contributo fondamentale alla riuscita del film insieme a una sceneggiatura attentissima ad ogni singola parola pronunciata dai personaggi nei dialoghi. Notevoli la location e gran parte del cast. Eccezionale il lavoro della costumista Cristina Audisio. Tutto è camuffato molto bene da dramma familiare mixato con l’horror gotico/psicologico classico, non tanto alla Freda o Margheriti ma piuttosto d’ispirazione inglese (il meraviglioso Suspense diretto da Jack Clayton nel 1961 potrebbe essere il paragone migliore per ambientazione e clima). Si tratta comunque di alcuni tra i più virtuosi archetipi del cinema thriller che il regista ha studiato e sa come usarli al meglio. Quindi l’atmosfera di genere c’è, è innegabile, ma i contenuti sono ben altri e lungi da me specificarli qui. Il film vi accompagnerà verso quelli che sono gli tessi dubbi e il medesimo senso di oppressione dei protagonisti, con la possibilità di aggiungere ulteriori ipotesi su ciò che sta accadendo o accadrà. Intelligente e didattico l’uso della musica nel film per come racconta un movimento, una transizione. Si passa dalla musica classica di Samuel, la sola permessa dalla madre, alla musica rock quasi contrabbandata da Denise. Ripeto, l’appeal è decisamente internazionale per un film di assoluto valore. E ricordate che per creare la giusta atmosfera il ritmo lento è spesso indispensabile, in questo caso tutt’altro che soporifero. In conclusione, al netto del finale semplice ma d’impatto, si tratta di un’opera che non è votata solo all’intrattenimento tipico di certi horror, in essa c’è anche qualcosa di più elevato dei brividi.

Curiosità: la residenza – Villa dei Laghi – è immersa nei boschi del Piemonte, precisamente all’interno del Parco Regionale La Mandria.
TRAILER ORIGINALE (FATE VOI)
Solo se non potete resistere… ma in questa occasione non sarò certo io a favorire la vostra insana curiosità. Però se proseguite nella lettura vi farò distrarre dai vostri intenti con un piccolo (breve) omaggio.
UN REGALO VIDEO PER RIMEDIARE ALLE MANCATE VISIONI (S)CONFINANTI, ALTERNATIVE O RANDOM
Se come faccio di solito vi riporto dei titoli “confinanti” qualcuno di voi potrebbe intuire il finale di The Nest prima del tempo. Non che sia particolarmente originale, sia chiaro, ma se l’effetto è quello che conta allora non è il caso anticipare alcunché. Ma per voi tre fortunati che siete arrivati fin qui ho un regalo che non vi descriverò (siate solo curiosi), per poterlo “scartare” avrete bisogno di soli 12 minuti. Commentate l’articolo se il video vi sarà piaciuto o se volete semplicemente minacciarmi di morte, magari per aver scritto di The Nest.
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